L'appello dei maestri di sci ai politici: "Subito un sostegno economico"

"A fronte dell’ennesima decisione inaspettata della politica nazionale, che ha mostrato nuovamente una totale non considerazione nei nostri confronti e in quella dei lavoratori della Montagna - comunicando una inversione di rotta a poche ore dall’attesa apertura degli impianti sciistici, così come era stata inizialmente concordato - il mondo dei Maestri di sci si trova in una situazione sociale ed economica che definire drammatica è essere ottimisti. In queste settimane - ha detto Panizza - abbiamo affiancato l’azione della Giunta provinciale nell’azione di sensibilizzazione del Governo centrale tesa all’erogazione di indennizzi. Tutto questo nella speranza di poter contare parallelamente su una pur lenta e limitata ripresa dell’attività lavorativa. Ora tutto questo è cancellato e il problema si è ingigantito. Chiediamo quindi formalmente al Presidente Fugatti e agli assessori Spinelli e Failoni di dar corso in tempi solleciti a congrui sostegni economici alla nostra categoria, che dallo scorso marzo è priva di reddito e lo sarà sino al prossimo dicembre”.
A nome delle 54 Scuole del Trentino e dei 2.800 maestri di sci, Panizza chiede aiuto a livello regionale e nazionale: "Non è più differibile una immediata azione di sostegno economico a lavoratori totalmente senza reddito ormai da un anno. Ricordo che il loro numero è pari a cinque volte quello degli occupati nei grandi stabilimenti chiusi negli anni in Trentino e per i quali a suo tempo si sono mossi sindacati e parti sociali. Non vorremmo che per l’ennesima volta passasse l’idea che lo sci è attività dei ricchi e quindi mondo a parte. Chi ci lavora, anche in condizioni climatiche non sempre favorevoli,lo fa perchè in molte zone montane la nostra è una delle poche occasioni occupazionali. Siamo abituati a lavorare, ma sinora - ha sottolineato Panizza - ci è stato impedito con decisioni apparse ai più opinabili vedendo quanto avviene in altre aree dell’Italia. Ora serve aiuto concreto. Subito".
"Oggi, - ha concluso Panizza - il nostro stato d’animo oscilla tra la preoccupazione per il difficile momento economico e la delusione per una stagione invernale mai ricca di neve come quest’anno ma di fatto cancellata dalle decisioni governative. Ed è difficile guardare al futuro con un minimo di ottimismo se non saranno erogati velocemente gli indennizzi".

Questo è un articolo pubblicato il 17-02-2021 alle 16:00 sul giornale del 18 febbraio 2021 - 110 letture
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