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comunicato stampa
Le sculture biodegradabili dell’artista marchigiana megx selezionate per SMACH 2023, la Biennale di Arte Pubblica delle Dolomiti

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Ha inaugurato l’8 luglio 2023 la VI edizione di SMACH, la Biennale di Arte Pubblica delle Dolomiti. Le dieci opere vincitrici del concorso internazionale indetto dalla Biennale, dialogheranno con altrettanti siti paesaggistici fino al 10 settembre 2023.

La Biennale SMACH sarà visitabile, con accesso gratuito, fino al 10 settembre 2023, anche con la possibilità di usufruire di un tour di trekking della durata di 4 giorni. Tutto l’anno è poi sempre aperto il parco SMACH Val dl’Ert a San Martino, anch’esso con ingresso gratuito.

Il tema proposto per la VI edizione della Biennale è la parola “Sprouting” (germogliando), un verbo declinato al gerundio, indicante un’azione già in corso. Sprouting indica l’azione in atto di germogliare, la nascita di una nuova potenziale vita vegetale, simbolo di fertilità e ricchezza ma anche germoglio da proteggere e curare. Sprouting è anche un termine utilizzato per indicare, nel campo della plasticità neurale, la capacità del sistema nervoso di modificare, in base all’esperienza, e a fini di apprendimento, i propri circuiti sia dal punto di vista strutturale che funzionale. In un periodo di grande instabilità ed insicurezza SMACH ha voluto stimolare, attraverso l’arte, l’immaginazione sensibile e visionaria, per provare a generare ipotesi costruttive, alternative positive, valori che, attraverso la creatività, possano indicare scenari futuri.

I partecipanti non hanno avuto limiti di tecnica e contenuto e hanno lavorato liberamente sul tema proposto, ponendo sempre attenzione al contesto culturale e paesaggistico in cui sono intervenuti. I progetti pervenuti sono stati oltre 300 da 38 nazioni.

In 10 location delle Dolomiti Patrimonio UNESCO, tra i Parchi Nazionali Puez-Odle e Fanes-Senes- Braies e in vari siti di Natura 2000, SMACH porta 10 opere in dialogo con quei siti paesaggistici. I progetti realizzati da artisti/e, designer, architetti o collettivi, nazionali ed internazionali, sono stati selezionati sulla base delle qualità estetico-concettuali. Il bando non ha previsto alcun credito per il curriculum dei candidati, ma la selezione ha considerato la sostenibilità del progetto presentato e la sua aderenza rigorosa ai criteri tematici e culturali proposti dalla call. La giuria di professionisti di settore - composta da: Federica Beretta (Hauser & Wirth, Monte Carlo), Jasmine Deporta (artista), Giulia Ferracci (curatrice MAXXI Museo Nazionale, Roma), Emanuele Masi (direttore artistico dei Festival Bolzano Danza, Bolzano, e Festival Equilibrio, Roma), Stefan Sagmeister (graphic designer di base a New York), Peter Zumthor (architetto di base a Haldenstein, Svizzera) – ha individuato come vincitori della VI edizione i progetti di: Stefano Caimi, Fairy Ring, (Italia); Egeon, Explosion, (Italia); Delilah Friedman, Nexus (Germania); Kg Augenstern - composto da: Christiane Prehn e Wolfgang Meyer - The Flying Herd, (Germania); Anthony Ko, Disintegration (Hong Kong); Collettivo LIDRIIS - formato da: Luigina Gressani, Giuseppe Iob, Paolo Muzzi e Carlo Vidoni - Anelli di crescita, (Italia); LOCI studios - di: Wolfgang Gruber, Herwig Pichler, Allegra Stucki, Jaco Trebo - Head in the clouds, (Svizzera); megx - alias Margherita Burcini - Il popolo della corteccia, (Italia); Michela Longone, I think (Italia); Anuar Portugal, An Ark (Messico).

Margherita Burcini, in arte megx, vince il concorso con l’opera
“Il Popolo della Corteccia”
Il mondo è pieno di storie sul futuro dell’umanità e del nostro pianeta. Pare che siamo destinati ad essere sostituiti da robot, a morire di fame o di plastica, costretti ad usare visori di realtà aumentata nel metaverso per ricordarci com’era la Terra prima della distruzione atomica.
Quest’aria di apocalisse è un seme distopico che rischia di crescere e germogliare sul serio.
Io non ci sto a coltivare paure e catastrofi.
VOGLIO SEMINARE UTOPIE
Cosa accadrebbe se l’umanità riuscisse ad evolversi nell’armonia e nella comprensione dell’unità con tutto il creato? Cosa accadrebbe se tutti quei discorsi su l’unione dell’uomo con la natura si realizzassero? Cosa accadrebbe se le leggende narrate da molte popolazioni, comprese quelle ladine, in cui si racconta di umani che possono trasformarsi in alberi, in pioggia o marmotta, fossero vere? Cosa accadrebbe se l’intera umanità raccogliesse tutte le intuizioni, le ispirazioni e seguisse la sua natura in sintonia con l’Universo?
Le donne e gli uomini del popolo della corteccia sono la risposta visionaria a questa domanda.
Una leggenda, forse un mito, magari una profezia, oppure solo una speranza, ma è ciò che ho visto, sentito e goduto.
IL POPOLO DELLA CORTECCIA

Il popolo della corteccia vive nei boschi, o meglio, è anche il bosco. Può trasformarsi in ogni pianta, è connesso con tutto il Regno Vegetale, ne conosce ogni potere ed emozione. La pratica quotidiana, e dalla quale proviene il nome della tribù, è quella di immergersi fisicamente e spiritualmente negli alberi.
Gli uomini e le donne corteccia sono fermi, come gli alberi. Praticano l’immobilità vegetale e l’arte dell’esistenza senza il movimento. Questa metamorfosi momentanea dura secoli o secondi. Umani e alberi sono in mimesi e mitosi continua. La tribù della corteccia esiste e vive così, esattamente come te la immagini, sente ciò che sentono gli alberi. Quando sono insieme sono connessi, uniti, si trasmettono le proprie esperienze, ma soprattutto le proprie essenze, si riconoscono, si rispettano, si ammirano.

Questa storia è un seme che viene dal passato e dal futuro insieme, è il racconto che rende possibile un’utopia.
Se puoi immaginarlo puoi crearlo.

I dettagli per la fruizione

I dieci siti si trovano in Val Badia, tra i 1,316 e i 2,465 mt. di altitudine, sparsi in un territorio di circa 120 chilometri quadrati e compresi tra parchi naturali protetti e località alpine di altissimo pregio. Le opere sono raggiungibili con percorsi di cammino che variano dai pochi minuti alle 2 ore di trekking. Il tragitto totale è di oltre 60 km, per una durata complessiva approssimativa di 20 ore di cammino. Il visitatore può scegliere autonomamente le tappe escursionistiche, selezionandole in base alla propria preparazione alla camminata in montagna; oppure può aderire al tour organizzato dall’agenzia Holimites di 4 giorni, con 3 pernottamenti e mezza pensione inclusa, info e prenotazioni: www.smach.it/trekking.

Contatti

Str. Tor, 65 - 39030 San Martin de Tor (BZ) Phone +39 349 2150164
Mail info@smach.it
Web www.smach.it










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